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Quasi 150 persone per il libro-racconto del Sarto di Rughi

Grande sucesso per la presentazione del libro “Il sarto di Rughi. Ricordi e appunti di vita di un internato in un campo di prigionia tedesco” (edizioni Carmignani), che si è tenuta domenica 19 novembre nella sala consiliare del Comune. Almeno 150 persone si sono date appuntamento per scoprire il lavoro scritto a quattro mani da Virginio Giovanni Bertini, sindacalista, ricercatore, poeta e scrittore, e Dante Unti, porcarese doc, oggi arzillo 98enne e allora sarto strappato al suo lavoro dalla chiamata alla leva obbligatoria nel 1939 e coinvolto nel conflitto in Jugoslavia dopo l’inizio della seconda guerra mondiale nei contingenti che si ribellarono anche militarmente ai Tedeschi tra l’otto e il dodici settembre 1943 a Ragusa (Dubrovnik), dove fu fatto prigioniero. Unti ha raccontato gli anni di internamento nel campo di lavoro di Stablack, a Kaliningrad. Furono circa trentamila quelli come lui deportati da quella zona della Jugoslavia nei campi di lavoro forzato. Riuscì a sopravvivere e a tornare a casa alla fine della seconda guerra mondiale. Oltre al sindaco Leonardo Fornaciari, sono intervenuti l’assessore alla Cultura Fabrizia Rimanti e la presidente dell’Anpi di Lucca e Capannori, Rosalba Ciucci.
“Il Comune di Porcari – hanno detto il sindaco Fornaciari e l’assessora Rimanti – rende omaggio ad un protagonista e testimone, che ha vissuto direttamente l’esperienza della dittatura e delle sue barbarie, attraverso la presentazione della sua biografia. E’ oggi quanto mai urgente ricordare ed educare ai valori per i quali Dante Unti si è speso nell’arco della sua vita: libertà, tolleranza, democrazia”.

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