“Siamo pronti a fare di tutto per ottenere un finanziamento che ci spetta di diritto, già stanziato dal Governo e strategico per la definitiva messa in sicurezza del Rio Leccio”.
L’assessore all’assetto idrogeologico e vice sindaco del Comune di Porcari, Franco Fanucchi, lancia un ultimatum al Ministero dell’Ambiente dopo la lettera con cui l’assessore regionale Fratoni annunciava che i fondi sono bloccati a Roma in attesa di chissà quale verifica.
“Soldi, circa 2 milioni di euro, che il precedente Governo ha stanziato per il nostro progetto e di cui Porcari ha urgentemente bisogno – incalza Fanucchi – per mettere in sicurezza l’argine destro del rio Leccio tra la ferrovia e il ponte in località Magazzino. Sono sotto gli occhi di tutti le terribili immagini degli eventi meteorologici che hanno colpito la nostra penisola da nord a sud e mietuto purtroppo diverse vittime tra la popolazione. Il territorio di Porcari, anche se nel corso degli anni le condizioni dei corsi d’acqua sono migliorate notevolmente, presenta ancora delle criticità come l’argine destro del rio Leccio. Due anni orsono, sono stati posizionati dal Genio Civile dei geo-block dopo che gli argini sono stati danneggiati da un’ondata di piena. Questi geo-block occupano parzialmente la carreggiata stradale impedendo una circolazione scorrevole, oltre a dare un senso di precarietà a tutto il corso d’acqua. Il resto dell’argine è quasi completamente fuori terra e soggetto a forti pressioni in caso di piena costringendoci ripetutamente a consigliare agli abitanti della zona in questi frangenti, di trovare riparo ai piani alti delle abitazioni”.
“Dalla Regione abbiamo appreso che i due milioni di euro stanziati dal precedente governo sono bloccati a Roma ed è per questo motivo – conclude il vicesindaco Fanucchi – che abbiamo inviato una lettera allo stesso ministero, alla Regione e al Prefetto di Lucca per sollecitare lo sblocco dei fondi, necessari per mettere definitivamente in sicurezza il corso d’acqua. Non accetteremo ulteriori ritardi e se la questione non si dovesse sbloccare continueremo a farci sentire a tutti i livelli Istituzionali”.