Con la legge n. 662 del 22 Giugno 1913, Porcari ottenne il distacco da Capannori per diventare Comune autonomo.
Si realizzava cos’ il sogno della stragrande maggioranza di una popolazione che per anni aveva aspirato alla conquista di una sua autonomia e, di fatto, si era poi adoperata, con una esemplare determinazione, ad ottenere quell’ambìto riconoscimento. Fu intorno al 1880, all’epoca della realizzazione della Chiesa di San Giusto, frutto del lavoro, della collaborazione, dei sacrifici e di tante generose rinunce, che prese corpo l’idea di Porcari-Comune autonomo.
Le frequenti inondazioni favorite dalle ricchezze di acque sotterranee, da una fitta rete di canali, dalla vicinanza del lago di Sesto, l’epidemia che aveva imperversato per tutto il secolo XIX ed in precedenza, i lunghi periodi di carestia per l’aleatoriet’ dei raccolti di una campagna esausta caratterizzata da una proprietà estremamente frazionata, se da un lato avevano messo a dura prova la resistenza di tante povere famiglie contadine, dall’altro, queste avversit’, erano riuscite ad affinare l’innato spirito di gruppo: fare della popolazione, se pure sparsa sul territorio, un nucleo bene amalgamato, con i medesimi interessi ed obiettivi.
Dopo la costruzione della Chiesa, il cui progetto risaliva al 1848, le iniziative comuni non si contano: nel 1881, i porcaresi finanziano in proprio un servizio di trasporti a piccola velocit’ istituito presso la Stazione; nel 1884 nasce la Congregazione della Buona Morte; nel 1887 si erano stabilite presso la Villa Stringari (oggi palazzo comunale) le Suore Dorotee dando vita alla prima scuola privata per le ragazze del paese; nel 1888 si costitu’ in Porcari un Corpo musicale, denominato Banda musicale San Giuseppe, nell’intento ‘di infondere nel popolo il sentimento dell’estetica e di rialzare il nome ed il prestigio del paese’.
Nel 1891 fu fondata la Società Operaia ed istituito un ufficio succursale di Stato Civile; nel 1894 la Societ’ di Mutuo Soccorso; nel 1909 la Società di Mutua Assicurazione sul bestiame bovino: tutte iniziative ispirate a fini assistenziali e sociali. Sempre nel medesimo periodo a Porcari era sorto uno studio di ingegneria ed uno studio notarile; dal 1898 funzionava nel paese una succursale esattoriale per l’incasso delle pubbliche imposte ed un mercato di bestiame.
Fin dal 1834, Porcari aveva il medico condotto che serviva anche Badia Pozzeveri, Gragnano e San Martino in Colle. Si capisce che di fatto si stavano gettando le basi per la nascita di un nuovo Comune in seno al pi’ grande comune agricolo d’Italia. Ma la strada da percorrere che avrebbe portato alla legge del 1913, sarebbe stata ancora molto lunga e difficile.
Una prima domanda di separazione fu presentata nel 1889, ripetuta nel 1901, poi nel 1903 e sempre osteggiata dal Consiglio Comunale, in particolare dai consiglieri ‘cittadini’ (lucchesi) che vedendosi smembrare il comune di Capannori, la cui sede era posta nella citt’ di Lucca, temevano un calo di affari per tutti i negozianti. Infatti Lucca non potendo contare sull’apporto periodico degli abitanti di Porcari non pi’ costretti ad andare in citt’, distante nove chilometri, per il disbrigo delle pratiche comunali, ne avrebbe subito certamente un danno economico non indifferente.
Inoltre il nuovo comune, acquisendo una sempre maggiore autonomia, avrebbe potuto rappresentare un temibile antagonista come polo di attrazione commerciale, attirando i consumi della campagna limitrofa. Vista l’ostinata avversit’ del Consiglio Comunale di Capannori e del Consiglio Provinciale, non restava che abbandonare la via amministrativa per quella politica. I porcaresi appoggiarono con tutto il loro peso elettorale e tutto l’entusiasmo, la candidatura del deputato Francesco Croce, separazionista, opposto all’onorevole avvocato Matteucci, presidente del Comitato Unionista.
Passato alle consultazioni politiche del 1904, gli unionisti rimproverarono all’on. Croce di aver occultato nei manifesti elettorali il suo vero programma e le sue mire separazioniste. Il Croce si era infatti presentato all’elettorato quale protettore degli operai e difensore del Serchio: un industriale che prometteva pane e lavoro a tutti.
Così nella seduta della Camera dei Deputati del 1′ maggio 1907, l’on. Croce esce allo scoperto proponendo di suddividere l’intero territorio di Capannori in quattro comuni: Porcari, Capannori, Lammari e Compito. Sembr’ che il sogno autonomistico si dovesse realizzare in quegli stessi giorni, ma non fu così.
Dovettero passare altri anni di lotte, manifestazioni, fra speranze ed amarezze, quest’ultime causate specialmente dal comportamento deludente dell’on. Croce: il ‘deputato dell’equivoco’ che volt’ le spalle al movimento separazionista. Seguir’ una nuova domanda di autonomia presentata dai porcaresi nel 1909 e finalmente, quattro anni pi’ tardi, la sola frazione di Porcari otterr’ il distacco dal comune di Capannori. Primo sindaco fu l’avvocato Felice Orsi (a cui ‘ intitolata la Piazza Comunale), che tanta parte aveva avuto nelle lotte per la conquista dell’autonomia.
Tratto da “La vita all’ombra di una collina” di Giampiero Della Nina
Tratto da “Porcari nel XIX secolo” di Giampiero Della Nina